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Visualizzazione dei post da maggio, 2008

New York: per un'antropologia urbana

di Nico Carlucci Andare a New York è ancora un viaggio verso un futuro-presente. Accendi la tv americana: vieni messo al centro di avvenimenti i cui fatti ti rendono parte di una storia, la tua storia "pop". Un good morning che è un orrizzonte che dà senso a quello che stai per vivere quando già apri l'acqua del rubinetto, quando ti metti sull'autostrada. Un quotidiano-avvenimento annunciato dal tempo, da vento o sole , neve o piogge che sfidi potente. Epifanie "laiche", come "laiche" sono il crogiolo delle razze, della musiche rock, soul, jazz. "I love New York", canta Madonna colei che ha fatto classico il genere "pop" in musica come, del resto, aveva fatto Andy Warhol, nell'Arte, molti anni prima. Una New York che si fa "musical", beat. New York che, forse, ha creato il "sacro umano". E' proprio questo il suo esperimento vincente: un laboratorio del "sacro umano" che parte da lontan