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Visualizzazione dei post da giugno, 2010

Il rito di passaggio dell' esame di Maturità: realtà e finzione

di Nico Carlucci Gli studenti italiani dell’ultimo anno della scuola superiore vengono chiamati, in questi giorni, ad una prova “finale”: l’esame di Stato. Esso è, in qualche modo, la celebrazione di un rito collettivo. Pur presentando qualche variante rispetto a quelli che lo hanno preceduto, esso rimane uguale nella “rappresentazione”, ma anche nelle aspettative e nelle attese sia degli allievi che dei docenti. E’ un gioco delle parti nel quale ognuno ha il suo ruolo precostituito. E allora tuffiamoci nei suoi spazi e nei suoi tempi sicuri che trattasi, appunto, di un rito di passaggio (A. van Gennep) che segnerà, per molti ragazzi, l’entrata nel mondo del lavoro o dell’Università. L’occasione della maturità, in ultima analisi, può diventare importante per interrogarsi e farsi interrogare dalle domande del passato che improvvisamente diventano presente. E’ l’occasione che offrono, per esempio, le scienze dell’umano, l’italiano e la storia, la filosofia e le lingue antiche. Ma