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Visualizzazione dei post da 2013

A Chosen People, and Circumsided: God Looks at the America (traduzione)

by  Nico Carlucci The Europeans do not know that a high number of Americans are circumcised. Some time ago I tried to explain this practice to anthropologists who blinded by the "universalism of history" have ended up not understanding what I was saying. In them it was assumed that those who were baptized could not be circumcised. In fact, the people of the U.S. knows, experiences of both rites. This makes the Americans once again "exceptional" as the two costumes in the past and  different cultures, they even fought. Here I will try to explain the reasons that accompany this sacred practice. I do not think the pseudo-scientific explanations that are given to justify the circumcision in the U.S.: Penis reasons of cleanliness, removal of the diseases and disorders. This must be even more open eyes on the obviousness of culture and the implicit removal of the Sacred. A brief history In  the past some  tribes of Northen  Africa  "affected" their bo

9 dicembre 2013. L'Italia s'è desta

di Nico Carlucci                                                                           Al Quirinale  Napolitano dice agli atleti olimpici italiani che prenderanno parte ai giochi invernali 2014 a Sochi (Russia): "No al Nazionalismo". Oggi ho preso parte alla protesta, a Milano, a  piazzale Loreto, dei cosiddetti, "forconi". Beh, intanto questi si sono subito distanziati dalla stessa parola "forcone" creata dai giornalisti. E' stato bello l'incontro, perché il loro, il nostro è un movimento degli Italiani la cui unica bandiera era quella italiana. Finalmente non più bandiere "rosse", drappelli dei sindacati, ma la bandiera dell'Italia troppo spesso bistrattata dalla storia che va dalla Seconda guerra mondiale in poi. E  l'inno è  quello di Mameli, cantato con  ripresa, da tutti, dagli Italiani presenti. Era così nuovo non sentire più la scontata "Bella ciao" nella quale i ragazzi non si riconoscono più perché lont

Lettera della Filosofia all'Antropologia (parte II)

di Nico Carlucci                                                                                                                         PRELUDIO F are filosofia, praticarla, fare della propria vita un'opera d'arte. Per molto tempo ciò è stato dimenticato e allora si è diventati “insegnanti” della storia della filosofia nella scuola, nell'università, nell'accademia. In altri termini, si è rinunciato a fare Filosofia. Poi sono nate le nuove lauree con i loro nomi “finti”, di imitazione delle scienze: Scienze biologiche, Scienze politiche, Scienze informatiche ecc. Perchè non avere - si è chiesta l'Istituzione-, anche una laurea magistrale in Scienze filosofiche? Questa, in realtà, è un'anomalia tutta italiana, un unicum a livello delle diciture dei titoli accademici che non ha alcun riscontro all'estero, nel mondo anglosassone da cui le riforme italiane partono per stabilire improbabili “equipollenze”. L'Occidente è volto, purtroppo, all'o

Arcade Fire: Cinque stelle

   di  Nico Carlucci "But if there's no music up in heaven, then what's it for?"     da "Here comes the night time"  Arcade Fire Il disco degli Arcade Fire si apre con il singolo "Reflektor" che dà anche il titolo all’album. Qui la musica ha in maniera sparsa note di atmosfere haitiane derivate, forse, dall’aver registrato l’intero album proprio ad Haiti. Ma c'è anche e soprattutto l'Occidente anche se è "politicamente scorretto" dirlo (le recensioni lette al riguardo sono quasi tutte di stampo "etnico"). A proposito vediamo che in copertina c'è una scultura di Rodin: Orfeo che non raggiunge Euridice. Il mito viene rielaborato in diversi brani e reso "moderno": "Awful sound (Oh Eurydice)": "Just take all your pain, just put it on me so that you can breathe "; e poi "It's never over (Hey Orpheus)": "I'm behind you. Don't turn around...just sing for me a

Lettera all'Antropologia

di Nico Carlucci Ancora oggi è difficile rispondere alla domanda riguardo a quello che si fa quando “facciamo filosofia”. E' un vento che arriva all'improvviso e scuote nell'ascolto apparentemente “passivo”. Sicuramente nel “maneggio” delle idee pulsano le scelte, i “valori”, i concetti nella loro luce aurorale, in una “via lattea” che non indica, comunque, alcuna strada da seguire. Sì, senza un suo luogo preciso, la Filosofia domanda e lascia in un'indeterminatezza liberante chi vi si accosta. In questo blog mi occupo di Antropologia, dei modelli culturali, dei significati simbolici e concreti che i gruppi umani vivono, ma credo che non si possa fare “scienza” (sociale) senza “l'accensione filosofica” per nulla superata come i sistemi di potere vogliono farci credere. Perché gli Italiani dovrebbero tornare all'Università come succede nei paesi anglosassoni? Forse, per cercare ancora in un rimescolamento degli spazi, delle fasce d'età, dei ruoli,

Quando una cultura muore...

di Nico Carlucci L'Antropologia è quell'avventura che decodifica i modelli culturali all'interno dei quali i gruppi umani vivono e dai quali vengono plasmati. Le culture  sono delle galassie scintillanti dietro alla quali pulsano altre galassie in un firmamento di stelle. Esse confinano tra loro in un vicino e lontano aurorale, si scontrano e si in-contrano; in altri termini, sono in cammino verso un avvenire-futuro. Ma la galassia con le sue costellazioni può esplodere. La cultura è in un "Bildung" (Goethe) che a volte va  oltre l'arcobaleno, un divenire dinamico che non si compie mai come "forma". Allo stesso tempo questa sua volontà di vita può ferire e sopraffare modelli più deboli per mezzo di un silenzioso processo di incorporamento o scorporamento che porta al tramonto di un popolo. Potremmo dire che la cultura è un'unità organica che cresce o degenera che può essere sana o malata nella storia "evolutiva". Storia della disco

Nuova Costituzione dell' Ungheria: per una storia delle Nazioni...

a cura di Nico Carlucci Riporto qui un piccolo preambolo della Costituzione ungherese che l'Unione europea sembra proprio non amare. Come mai? Beh l'Ungheria è lontana dal rinunciare alla "Patria" come possiamo leggere. Da noi, invece, bisognava non parlarne perché  sentimento "fascista", idea poco moderna, "politicamente scorretta". Invito Cécile Kyenge ad una vera riflessione su quanto un popolo scrive, su quanto gli Ungheresi dicono della propria "terra" che è la "loro"! LA LEGGE FONDAMENTALE DI UNGHERIA  (25 aprile 2011) Dio benedica gli ungheresi PROFESSIONE NAZIONALE   Noi, membri della Nazione ungherese, all'inizio del nuovo millennio, con senso di responsabilità per ogni ungherese, proclamiamo quanto segue: Siamo orgogliosi che il nostro re Santo Stefano abbia costruito lo Stato ungherese su solide basi e lo abbia reso parte dell'Europa cristiana mille anni fa. Siamo orgogliosi dei nostri antenati ch

La Grande isteria dà spettacolo: ruoli e finzioni femminili (parte II)

di Nico Carlucci Oggi la medicina non parla più di isteria che evidentemente ha assunto nomi  diversi con la trasformazione del modello culturale in cui era nata come "malattia mentale". Sembra scomparso perfino il "lettino" che curava la malata isterica, il lettino, sì, proprio quello caro a Freud e tanto di moda nello scorso secolo. Beh, qui si tratta di rifare la storia che ha tenuto poco conto delle donne, dei significati che tuttora vivono anche al livello dell'inconsapevole. Parlare di isteria significava parlare del cosiddetto "sesso debole", della femmina dell'Uomo intorno alla quale gli studi dei medici si arricchivano mediante un approfondimento ricco di immaginazione se non di "perversioni scientifiche". Ma andiamo indietro. Anna O Nel  1880, a Vienna, c'è Anna, una ventenne, bella e intelligente che all’improvviso, in concomitanza di una grave malattia del padre, sviluppa dei disturbi apparentemente slegati tra

Una "storia della medicina" non raccontata: il mal "sottile" e la sua rapresentazione romantica (parte prima)

di Nico Carlucci La malattia, organica e mentale, spesso è in rapporto al modello culturale in cui nasce, ma di questo i medici non se ne occupano; anzi, questi ignorano che ci sia una corrispondenza tra stato di salute e cultura. Si assiste ad una medicalizzazione ad oltranza dimenticando l'interazione tra ambiente interno ed ambiente esterno proprio dell'uomo. La nostra specie è nelle generazioni e nelle variazioni della storia in un flusso continuo e dinamico. E' uno studio, qui, del passato e del presente che arriva perfino a dire di "malattie alla moda", presenti nell'apparire della vita e che attraversano anche il sogno e la poesia. Incomincerò, quindi, con la tubercolosi che oggi è tornata, purtroppo, anche in Occidente, per continuare con l'isteria, l'anoressia e per ultimo la dislessia. Sarà un percorso che non si esaurisce con un solo articolo visto la complessità del problema. Nell’Ottocento, sotto il nome di ‘mal sottile’ o ‘mal d

Una geopolitica da re-inventare: nuovi e vecchi confini

di Nico Carlucci Nell'era del Web, la geografia tradizionale va ripensata. Non hanno più realtà, infatti, quei confini e quelle latitudini e longitudini su cui ci si è soffermati per "toccare" la Terra, per parlare dei nostri orizzonti di mondo. E questo è vero sia sul piano del simbolico che sul piano del concreto. Dobbiamo sicuramente ritornare e ri-disegnare, sì, il nostro "mappamondo", le cartine storiche e tematiche degli atlanti, ma questa volta con occhi veramente "nuovi". I limiti vengono ripensati e le linee ri-tracciate, ma i giornalisti, i politici continuano sulla vecchia strada come se il flusso del tempo e della storia non esistessero. Perché? Parlo di quegli uomini e di quelle donne che pure sono abituati a studiare, ma su cui continuano ad agire vecchi "pre-giudizi" e visioni politiche di pezzi di mondi "formattati" proprio dai poteri forti.  Beh, significativa, per esempio, è stata l'espressione del nuovo papa

Sigur Ros: musica dall'Islanda

di  Nico Carlucci I Sigur Ros sono una band proveniente dalla nordica Islanda che non possono non proporre che "musica fredda". Jónsi, il solita del gruppo, con i suoi  compagni, sembra apparire "freddo", appunto, distaccato dal pubblico di Assago (MI) proprio lo scorso 18 febbraio. Egli era insieme agli altri membri della band, nascosto da un velo semi-opaco che avvolgeva il palco nella sua interezza. Il concerto, in realtà, è stato quanto di più suggestivo ed emozionante ci si possa aspettare oggi da un gruppo pop, post rock contemporaneo. I Sigur Ros vengono esaltati da meravigliose scenografie e stupefacenti giochi di ombre e luci che continuano anche dopo la caduta del velo verso metà concerto. Lo spettacolo è durata per due intensissime ore senza, quasi, soluzione di continuità, come un’unica lunga suite, ora onirica e psichedelica, ora inquietante, ora selvaggiamente rumorista. A dominare e rendere speciale ogni nota, ogni sfumatura, ogni sug

Un papa rosso: vento da Nord-est

di Nico Carlucci Molti sono i giornali e i politici che hanno esaltato in questi ultimi anni il Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano la cui voglia di potere sembra sia sempre più grande. C'è chi dice che oramai la sua sfrenata voglia di dominio sia non arrestabile abbandonando, così, le vesti di garante della Costituzione. In un passato recente, Napolitano ha messo da parte il governo in carica chiamando Mario Monti. Quest'ultimo, sconosciuto in Italia, era ben noto in Europa in quanto è stato costretto a dimettersi con la Commissione europea guidata da Santer "per nepotismi, abusi e buchi di bilancio”, come recita la Gazzetta ufficiale europea. Il venerando Napolitano torna alla carica oggi dicendo che il governo Monti continua a governare gli Italiani per occuparsi delle "pratiche correnti". Le pratiche correnti? La decisione di rimandare in India i due Marò, “con il consenso di tutti i ministri” precisa con orgoglio Mario Monti, è una pr

Vola, Benedetto, vola: le dimissioni di un Papa

di Nico Carlucci Benedetto XVI va via, torna ad essere pellegrino sulla terra, a vivere nascosto al mondo dopo aver preso il volo grazie all'elicottero bianco che lo libra nei cieli di Roma. Sì, nell'azzurro dei cieli dell'Urbs, della città piena di trascendenza. Tutta la cerimonia degli addii del Papa è stata, così, carica di significati, concreti e simbolici,  e lui, Benedetto, è stato, appunto, l'uomo mistico, il teologo di professione e di fede. Un papa tedesco che nella sua "personalità di base" (A. Kardiner) aveva già la possibilità di una "dimissione". Quanto diverso era Woytila la cui "polonità" non poteva che portarlo al dolore fisico estremo trasmesso dai media in "presa diretta" anche quando, oramai, la vita volgeva al tramonto. Ratzinger esce di scena all'indomani delle elezioni politiche in Italia i cui risultati, forse, annunciano una trasformazione totale dell'Europa, se non dell'Occidente. Molti c

Le onde della Musica:gli U2

Belli gli U2, grande successi gli U2, grande musica gli U2.   Musica classica la loro, ispiratori di poeti;  si un gospel antico e nuovo. In questo blog ho recensito qualche anno fa anche il loro ultimo album: "No line on the horizon" (vedi) Qui le foto della musica, la suggestione della musica, il ritmo della "preghiera" di una musica. L'Irlanda, il verde, the Kevin  Kitchen, i dolmen di una terra. E si il rock che partiva dal punk dei primi anni, le birre dei pub di Dublino. Magnificent  

Tornano i Sigur Ros in Italia

I pensieri sparsi di un Antropologo

di Nico Carlucci In quest'ultimo periodo ho amato molto studiare i confini dell'uomo tra Fenomenologia e Antropologia. Con esso ho incontrato quell'esperienza di mondo che solo i grandi sanno mostrare. Parlo di Husserl, di Heidegger, di Derrida, del loro sguardo sull'Uomo che dice della  nostra "in-finitezza". Oggi la scienza, è vero, non considera l'importanza di quelle discipline verso le quali noi, viceversa, tendiamo. Per me , Husserl diventa anche contributo educativo attraverso la Fenomenologia (beh, anche Gehlen, nello stesso periodo, dava grande importanza all'educazione, sì Gehlen dell'Antropologia filosofica). Husserl, infatti, parlava, al riguardo, della "riduzione eidetica" dell'oggetto e della possibilità, con l'immaginazione, di variare le caratteristiche di una cosa per cogliere, in ultima analisi, la sua essenza. Interessante è stato l'opera "Idee per una fenomenologia pura e una filosofia f