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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Nietzsche e la sua Antropologia (parte I)

di Nico Carlucci La forza potente del verso e della parola     La poesia? Ma dove arriva la poesia?: “E' sgorgata ovunque sulla terra e sgorga ancor oggi. L'irrazionalità barbaramente bella della poesia è una confutazione per voi, per voi utilitaristi”. Nei tempi antichi l'elemento ritmico esercita una forza magica; il canto è l'in-cantamento. Ogni azione è connessa agli spiriti. Canto magico ed esorcismo è forma della poesia. Il verso venne usato anche dall'oracolo di Delfi perché il ritmo doveva esercitare una costrizione, il ritmo provoca insieme alla parola la realtà come hanno studiato i fenomenologi delle religioni. Nietzsche scriverà “Non appena la formula viene pronunciata, letteralmente e ritmicamente esatta, essa vincola il futuro”. Ma la formula è il ritrovato di Apollo, dio dei ritmi che può vincolare anche le dèe del destino. Senza il verso non c'era nulla; la forma metrica viene incontro con un “divino oplà" . E i filosofi “seri”

Pensatori del Novecento

a cura di Nico Carlucci In questa vicinanza si compie, se mai si compie, la decisione intorno a se e come Dio e gli dèi si neghino e resti la notte, se e come il giorno del sacro albeggi, se e come nell'albeggiare del sacro possano cominciare di nuovo ad apparire Dio e gli dèi. Ma il sacro che solo è lo spazio essenziale della divinità. Martin Heideg ge r, Lettera sull'Umanismo     U2, Every breaking wave