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Visualizzazione dei post da 2009

Oltre lo specchio: Parnassus tra magia e illusioni

di Nico Carlucci In questi giorni esce nelle sale italiane il film "Parnassus: l'uomo che voleva ingannare il diavolo" di Terry Gilliam. E' uno spettacolo del Paese delle Meraviglie, di fabbriche dei desideri e balocchi visivi. Parla di un uomo, Parnassus che si gioca l'immortalità con gli inferi e che vince rinunciandoci subito dopo per amore. Ora vaga alla ricerca di uomini e donne da sedurre, con il suo carrozzone fatato e ricco di incantesimi. Strepitosa è l'interpretazione di Tom Waits che fa proprio di diavolo. Nel film c'è un cast straordinario di nani, ballerine e angeli innamorati, di magia e malinconia. E che dire di Heath Ledger che entra in scena impiccato sotto un ponte di Londra? Qui la vita e la morte dell'attore coincidono. Ricordiamo la sua scomparsa lo scorso gennaio del 2008, a soli 28 anni, per overdose di farmaci. "Parnassus" è l'ultimo film di Ledger che non ha terminato l'opera (o l'ha terminata?) per via d

Arcobaleni e Reti: viaggio nel Web

di Nico Carlucci Metto in rete alcuni interventi che ho fatto quest’estate a dei forum a cui ho partecipato. L’antropologo fa la sua “ricerca sul campo” , originale, piena di stimoli. I miei sono interventi arricchiti grazie all’incontro con i partecipanti su temi riguardanti il Rock di cui sono grande appassionato. E’ stato uno scambio di “punti di vista” virtuali, come si vedrà consegnati al web. Non potevo non parlare dell’Italia, della cultura in cui vivo, ma anche del globale, della Terra-Patria in cui vivo. Il tema principale dello scambio in rete sono: la “morte” del genere rock, qualche concerto a cui ho preso a luglio, i 40 anni di Woodstock, la fine dei “giovani” con il trionfo del “giovanilismo” mediatico, U2 Scrivo di un paese, l'Italia, che ha prodotto nel passato le melodie più belle, il canto dei poeti e dell'arte come "verità" dell'Assoluto. Oggi il modello è quello, inconsapevole, del catto-comunismo, della non invenzione sul piano artistico e mus

La Terra del Mai: Michael Jackson e nuovi memorabilia

di Nico Carlucci Martedì 4 agosto 2009, in piena estate. E’ il giorno del compleanno di Obama e quello in cui alcuni giornali pubblicano la foto del letto in cui ha dormito Michael Jackson prima di morire. Nella foto è presente anche la traccia lasciata sul cuscino dalla testa dell'artista. Si, Michael Jackson la star del pop mondiale che negli anni Ottanta diventa stella di un firmamento musicale a cui oggi si inchinano chi non aveva creduto nel genere di una musica troppo “leggera”, e per di più, come in questo caso, “nera”. L’immagine della “camera dell’agonia” che qui vediamo è stata scattata la mattina del 25 giugno, l’ultimo giorno di vita del cantante. Sul letto vi sono i segni di un uomo che si sentiva “bambino”: un pannolone per incontinenti, una bambola che normalmente “sedeva” sulla coperta, la scatola del dentifricio, le perline di preghiera simili ad un rosario, un laccio emostatico. Mentre accanto al letto vi sono ciò di cui l'artista si serviva per la sua “puliz

42 Street - Times Square: S 1 2 3 9 N Q R W 7

di Nico Carlucci Nel suo ultimo lavoro Marc Augé rilegge un suo saggio pubblicato qualche anno fa dedicato al metrò e alla "surmodernità"( Il metrò rivisitato , Raffaele Cortina editore, 2009). Del resto, uno scienziato ripensa sempre a quanto scritto in precedenza alla luce di nuove domande. L'antropologo francese, in qualche modo, reinterpreta la categoria del "non luogo" che lo ha reso famoso. Fallimento della scienza? No, questa è in un interscambio continuo con la cultura e con l'esperienza che l'individuo apporta nel momento del suo studio "solitario". Il metrò affascina perchè si è nelle viscere della Terra. Durante le buie notte dell'inverno mattutino arrivano su di esso poche donne e molti uomini. E il motivo è chiaro! Beh, sicuramente i suoi treni sono un viaggio nel "globale": stazioni che si susseguono, corse e cambi, femmine e maschi che salgono e scendono. Puoi vedere la moda con i suoi umori, i ritmi e i colori del

U2: Magnificent

di Nico Carlucci Esce il bellissimo cd degli U2: No line on the horizon. E' questo il 12^ lavoro della band irlandese che attinge e ri-fonda il rock. Epico e romantico, il lavoro degli U2 è linfa che rigenera, viaggio dell'anima tramite la voce straordinaria di Bono che non tradisce mai, neanche ora. Ritroviamo, qui, un pò l'album "The War" per andare oltre fino all'Oriente; pulsano gospel contemporaneo con la inquieta chitarra di The Edge. Ed è di nuovo "classico". Tornano le "sorprese" di "Achtung baby", ma anche evocazioni di echi vintage in un lavoro ben curato. Si inizia con un gioiello il cui titolo è quello dell'album e in cui Bono canta con la voce potente di venti anni fa. Il pezzo Magnificent , invece, ha una carica esplosiva straordinaria. Bello e "magnifico", questo pezzo ha una introduzione maestosa con Bono che diventa interprete raffinato assoluto. Ci troviamo davanti ad una melodia cristallina

Morte della fanciulla in fiore e riti collettivi.

di Nico Carlucci La morte in "diretta", la rappresentazione della morte in diretta di Eluana Englaro sono disperanti. Per diversi mesi questa donna, con il suo corpo, è stata oggetto di attenzione da parte dei giornali e dei media in generale. Il gruppo tornava a celebrare, così, il rito della ragazza che segnala, tramite la sua "malattia" e la sua "giovinezza" quanto troviamo alla base delle società, antiche e moderne: la donna e la sua comunicazione con il mondo dell' al di là. Nessun maschio assolve a questo ruolo. E' la donna, infatti, che con la sua "apertura", con il suo corpo crea il passaggio dal mondo dei vivi al mondo dei morti . E' così che viene "narrata" dalla letteratura, dall' arte, dalla musica, dal cinema. La stessa attenzione è stata data ad altri casi di donne-"terminali"; uno fra tutti quello di Terry Schiavo. E che dire anche di Chiara Poggi, Meredith sbattute sulle prime pagine dei giornal