di Nico Carlucci In quest'ultimo periodo ho amato molto studiare i confini dell'uomo tra Fenomenologia e Antropologia. Con esso ho incontrato quell'esperienza di mondo che solo i grandi sanno mostrare. Parlo di Husserl, di Heidegger, di Derrida, del loro sguardo sull'Uomo che dice della nostra "in-finitezza". Oggi la scienza, è vero, non considera l'importanza di quelle discipline verso le quali noi, viceversa, tendiamo. Per me , Husserl diventa anche contributo educativo attraverso la Fenomenologia (beh, anche Gehlen, nello stesso periodo, dava grande importanza all'educazione, sì Gehlen dell'Antropologia filosofica). Husserl, infatti, parlava, al riguardo, della "riduzione eidetica" dell'oggetto e della possibilità, con l'immaginazione, di variare le caratteristiche di una cosa per cogliere, in ultima analisi, la sua essenza. Interessante è stato l'opera "Idee per una fenomenologia pura e una filosofia f...