Kultur e gli anni di Basilea (1869-1879)
Nietzsche a Basilea
fu un diligente insegnate. I suoi scolari lo ricordano come chi era capace di
convincere allo studio, anche i più pigri. Egli riflette molto sul problema
dell’educazione, sulla funzione degli istituti di cultura. La guerra
franco-prussiana interruppe per qualche settimana la sua attività di
insegnante. Sono gli anni in cui Nietzsche si sentiva legato a Burckhardt,
storico basilese. A lui lo legò il comune amore per Schopenhauer e una
concezione importante della civiltà greca. A Burckhardt lo lega anche quello
che Nietzsche chiama “il sentimento dell’autunno della civiltà”.[1] Civiltà, sì. Una
tradizione andava scomparendo con tutte le sue istituzioni. Significativa è la
lettera che scrisse all’amico Carl von Gersdorff il 21 giugno 1871:
“Al di là del conflitto delle nazioni, ci ha terrorizzati,
terrificante e improvviso, il sollevarsi dell’idra internazionale, foriero di
ben altre battaglie dell’avvenire. Se potessimo una volta parlare insieme, ci
ritroveremmo d’accordo sul fatto che proprio in quel fenomeno la nostra vita
moderna, o meglio tutta la vecchia Europa cristiana e il suo Stato, ma in prima
linea la zivilisation latina, che ora
domina ovunque, rivela l’enorme magma da
cui è afflitto il nostro mondo: sul fatto che noi tutti con tutto il nostro
passato, siamo responsabili degli
orrori di giornate come queste: talché dobbiamo guardarci bene dall’imputare,
con orgogliosa presunzione, solo a questi disgraziati il delitto contro la
cultura. Io so cosa vuol dire: la lotta contro la cultura, Quando ebbi notizia
dell’incendio a Parigi, per alcuni giorni fui completamente annientato e
sciolto in lacrime e dubbi: l’intera esistenza scientifica e
filosofico-artistica mi apparve come qualcosa di assurdo, se un sol giorno
potesse bastare a distruggere le opere d’arte più splendide, anzi direi periodi
dell’arte; mi aggrappai con profonda convinzione al valore metafisico
dell’arte, che non può esistere solo per i miseri uomini, ma deve adempiere a
missioni più alte. Ma, anche quando ero preso dal dolore più intenso, non sarei
stato capace di lanciare una sola pietra contro i sacrilegi, i quali per me non
erano se non i portatori di una colpa universale, sulla quale molto è da
riflettere!”.[2]
Per Nietzsche Kultur (cultura)
è decisiva come pure per Burckhardt. Essa è una potenza antagonista allo Stato.
Diceva quest’ultimo che essa agisce modificando e corrodendo le due istituzioni
stabili della vita e cioè lo Stato e la religione. Alla Kultur si contrappone la zivilisation
latina. La Kultur, continua Nietzsche
è propria dei greci, ma anche dei romani,[3] mentre la zivilisation “latina” e cioè francese,
non poteva voler dire se non moderna civiltà borghese che era responsabile dei mali presenti, quindi anche
dell’insurrezione proletaria di Parigi. Contro la moderna civiltà borghese
Nietzsche cerca la salvezza nell’arte come il suo amico e compagno di lotta
Richard Wagner, salvezza nella “missione tedesca”. Sì, proprio Wagner, che
considerava un insuperabile commediante e uomo di teatro, un rivoluzionario, un
nemico dell’oscurantismo clericale, ma pieno di rispetto per lo spirito
luterano. Wagner era ammiratore della tragedia greca e di Shakespeare,
spregiatore dell’ “eleganza” e della “moda” francese quanto convinto della
virtù tedesca e dell’opera di Schiller. Kultur
e zivilisation vengono, quindi
contrapposti e ri-trovati quando le scienze incominceranno ad utilizzarli per
definirle meglio. A questo punto possiamo evidenziare che molti antropologi
culturali, moltissimi di origine tedesca come F. Boas, A. L. Kroeber, R.
Benedict, abbiamo trovato più naturale usare
il termine di Kultur (cultura) nei
loro studi, invece, di civiltà come
in altre aree dell’Europa. Kultur è
la cultura per Kroeber che ha uno stile.
L’antropologo parla di stile e cioè del bello delle epoche. Riguardo alla Francia, invece, l’antropologia culturale è
chiamata etnologia. Fino a che punto, quindi, torna ancora oggi, nelle scienze,
nelle scienze umane e sociali la distinzione di cui abbiamo parlato sopra tra Kultur e zivilitation?
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