Passa ai contenuti principali

Università: i dottori "perduti".

di Nico Carlucci


dedicato a Davide, studente di Chimica a
Perugia e del movimento dell' Onda


Il mondo della scuola e dell'Università protestano. Ma oggi, ha ancora senso parlare di istruzione in Italia? "Istruzione", che brutta parola, che i governi, i pedagogisti e i sindacati di turno hanno reso vuota. Istruzione di chi e di che cosa? Dell'individuo? Della massa? Istruzione per tutti?
So solo che si continua a non cambiare nulla sia sul piano delle discipline che su quello della "molteplicità".
Dicono che il mondo sia plurale e indeterminato. E' giusto. Ma chi è al potere ci crede veramente? Forse no! E il globale dove va? Cos'è questo oscillare tra il "locale" e la pluralità dei significati?
Pensiamo, per esempio, ai nostri titoli accademici.
Nell' era della globalizzazione si vuole la loro equipollenza a quelli stranieri infischiandosene della cultura italiana e della sua "diversità" nella Storia. Equipollenza di che cosa? Magari anche dell' altezza, del taglio dei capelli, dei diplomi, appunto, delle lingue, dei valori? Ma non viviamo nell'unicità di chi è persona? Perchè i poteri cercano di renderci "simili" negando, così, la libertà di ciò che è "altro"?
Da come si sono configurati i nuovi corsi di laurea, di primo e secondo livello, di laurea triennale e specialistica, di dottorati di ricerca è emerso il non aver capito "noi" e gli "altri", l'Italia e il mondo anglosassone a cui si vuole assomigliare a tutti i costi.
Come conseguenza, bisogna prendere atto che non esiste nel "Bel paese" una laurea magistrale o specialistica, per esempio, in Filosofia. Sembra strano, ma è così. Queste ultime si chiamano in modo da ricordare più dei percorsi e delle borse di studio: Storia della filosofia, Scienze filosofiche, Filosofia e studi teorico-critici ecc. Niente di tutto questo in America, vero punto di riferimento della riforma universitaria italiana, come ho già detto.
Negli USA i master e i ph.d in Filosofia sono Master e Ph.D in Filosofia e basta. E' lo studente che una volta ammesso ai relativi corsi, sceglierà un suo campo di studi "originale".
Adesso guardiamo ai dottorati di ricerca che nascono negli anni 80. Ma con le nostre lauree del vecchio ordinamento non eravamo già dottori? Oggi chi è dottore? Tutti, per non offendere nessuno, basta laurearsi nella confusione degli ordini e gradi che vengono "offerti" per la formazione
(gli studenti dell'Onda chiedono giustamente l'abolizione della formula 3+2).
Per restare nell'ambito dei dottorati di ricerca (questa si faceva anche prima con la discussione-"difesa" della tesi) sono stati inventate tante dizioni e "titoli" che non hanno alcuna corrispondenza con quelli esteri. Cerchiamo di essere chiari. In America dopo il master decido di fare, per esempio, un ph.d in Antropologia. Trattasi di un Ph.d in Antropololgia. Qui, in Italia, diventa, invece, un dottorato di ricerca in Antropologia e epistemologia delle società complesse, Antropologia della contemporaneità, ecc. Dov' è l'equipollenza?
In realtà, con queta fioritura di corsi universitari, diplomi, master di primo livello e di secondo livello, di dottorati di ricerca dai nomi più vari e "particolari"si creano, appunto, materie e cattedre per qualcuno tramite la moltiplicazione delle diciture e degli "indirizzi". I poteri e le "baronie" prendono il sopravvento creando titoli autonomi e paradossalmente non "equipollenti".
Nella fabbrica dei diplomi, i dottorati di ricerca e non diventano uno "stile" dei poteri accademici secondo la moda del momento. Più tardi la Storia dirà che quest' ultimo è stato finalmente superato perchè il clima culturale è cambiato e il potere deve rifondare se stesso.


Commenti

Post popolari in questo blog

Kultur e Zivilisation: Nietzsche e le scienze A-venire

di Nico Carlucci Kultur e gli anni di Basilea (1869-1879)      Nietzsche a Basilea fu un diligente insegnate. I suoi scolari lo ricordano come chi era capace di convincere allo studio, anche i più pigri. Egli riflette molto sul problema dell’educazione, sulla funzione degli istituti di cultura. La guerra franco-prussiana interruppe per qualche settimana la sua attività di insegnante. Sono gli anni in cui Nietzsche si sentiva legato a Burckhardt, storico basilese. A lui lo legò il comune amore per Schopenhauer e una concezione importante della civiltà greca. A Burckhardt lo lega anche quello che Nietzsche chiama “il sentimento dell’autunno della civiltà”. [1] Civiltà, sì. Una tradizione andava scomparendo con tutte le sue istituzioni. Significativa è la lettera che scrisse all’amico Carl von Gersdorff il 21 giugno 1871: “Al di là del conflitto delle nazioni, ci ha terrorizzati, terrificante e improvviso, il sollevarsi dell’idra internazionale, foriero di ben altre batta

Le donne si vestono.Simbolismo dell'abito monastico femminile

di Nico Carlucci “Perfetta vita e alto merto inciela donna più su” mi disse, “a la cui norma nel vostro mondo giù si veste e vela, perché fino al morir si vegghi e dorma con quello sposo ch’ogne voto accetta che caritate a suo piacer conforma. Dante, Canto III, "Il Paradiso", Divina Commedia Sul modo di vestirsi dei religiosi e in modo particolare delle monache, non esiste ancora una riflessione di carattere storico-antropologica che tenga conto del vissuto e del modo in cui le donne si sono percepite indossando quanto era stato deciso dai consacrati maschi (velo, tunica, sandali, cintura, cilicio, rosario). A questo scopo, credo che il concetto di cultura possa essere utile per una ricostruzione dei significati profondi che accompagna la donna e la sua “rappresentazione,” attraverso il suo corpo, nella storia. Per cultura intendo un “insieme complesso” di funzioni, norme, tecniche, miti, abitudini, tradizioni, tratti che si integrano in una struttura cui diamo il

La pietra miliare dell'Antropologia: Franz Boas

di  Nico Carlucci Franz Boas nasce a Minden, in Germania nel 1858 da una famiglia ebrea. Ebbe una cultura che si nutriva della fisica, della matematica e anche della geografia che lo condusse indirettamente all'antropologia. Ancora giovanissimo partì per una spedizione presso gli eschimesi della Terra di Baffin con l'obiettivo di studiare gli effetti dell'ambiente fisico sulla società locale. Nel 1887 Franz va a vivere negli Stati Uniti. Qui fonda a New York, alla Columbia University, il dipartimento di Antropologia e diventa maestro di famosi antropologi come Alfred L. Kroeber, Robert Lowie, Edward Sapir, Jean Herskovits, Ruth Benedict, Margareth Mead. Sempre a New York curò l'American Museum of National History. Boas, però, non farà mai un lavoro di esposizione sistematica del suo modo di intendere l'antropologia. Beh, sicuramente prende le distanze da L.H.Morgan, antropologo evoluzionista che aveva esemplificato troppo parlando di sviluppo indipendente de