di Nico Carlucci
Muore Steve Jobs, un genio dei nostri tempi "poco moderni". E' stato l'inventore di iPhone, di iPad, di iTunes. Fondatore della Apple, Steve ha rivoluzionato l'industria della tecnologia mondiale trasformando le vite. L'iTunes Store è la libreria on line con tutta la musica e i film della Terra. Con iPhone Jobs entra, invece, nella telefonia mobile: il telefono della "mela" che diventa a schermo tattile. L' iPad riscrive la storia dei reader e dei computer. In ultima analisi, Steve Jobs è il "genio" che compie il salto epistemologico nell'accezione in cui ne aveva parlato l'antropologo Alfred L. Kroeber e sposta, così, la cultura globale, il vissuto della specie. E' "sognatore" dei grandi, la fantasia che è nella Scienza.
Riporto le parole che ha pronunciate nel 2005 ai neo-laureati di Stanford: "La morte è probabilmente la migliore invenzione della vita. E' un agente di cambiamento: spazza via il vecchio per fare largo al nuovo. Il vostro tempo è limitato, allora non buttattelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli affari affoghi la vostra vita interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario (...) Siate pazzi, siate affamati. Io me lo sono sempre augurato per me stesso."
Ecco il genio: essere poeta e scienziato insieme. Ecco ciò che, spesso, viene non capito: la"follia degli eroi", il "sogno" con il superamento di quanto codificato dagli altri, dai poteri precostituiti.
Grazie Steve
Muore Steve Jobs, un genio dei nostri tempi "poco moderni". E' stato l'inventore di iPhone, di iPad, di iTunes. Fondatore della Apple, Steve ha rivoluzionato l'industria della tecnologia mondiale trasformando le vite. L'iTunes Store è la libreria on line con tutta la musica e i film della Terra. Con iPhone Jobs entra, invece, nella telefonia mobile: il telefono della "mela" che diventa a schermo tattile. L' iPad riscrive la storia dei reader e dei computer. In ultima analisi, Steve Jobs è il "genio" che compie il salto epistemologico nell'accezione in cui ne aveva parlato l'antropologo Alfred L. Kroeber e sposta, così, la cultura globale, il vissuto della specie. E' "sognatore" dei grandi, la fantasia che è nella Scienza.
Riporto le parole che ha pronunciate nel 2005 ai neo-laureati di Stanford: "La morte è probabilmente la migliore invenzione della vita. E' un agente di cambiamento: spazza via il vecchio per fare largo al nuovo. Il vostro tempo è limitato, allora non buttattelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli affari affoghi la vostra vita interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario (...) Siate pazzi, siate affamati. Io me lo sono sempre augurato per me stesso."
Ecco il genio: essere poeta e scienziato insieme. Ecco ciò che, spesso, viene non capito: la"follia degli eroi", il "sogno" con il superamento di quanto codificato dagli altri, dai poteri precostituiti.
Grazie Steve
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