di Nico Carlucci
Avrei voluto parlare, a distanza di un pò di tempo, della fine di Stefano Cucchi. Pensavo di analizzare le connessioni che esistono tra morte di Stefano e il sistema del potere. Mi sarei soffermato anche su quei fili inestricalili che uniscono corpo, sessualità e morte e che continuano ad agire nel nostro modello culturale. Tornano alla mente, così, le stimmate del Cristo, delle piaghe della vittima del sacrificio. Non ce l'ho fatta. Dopo aver guardato le foto di Stefano che la sua famiglia ha voluto che fossero "pubbliche", mi sono chiuso nel silenzio angoscioso.
Avrei voluto parlare, a distanza di un pò di tempo, della fine di Stefano Cucchi. Pensavo di analizzare le connessioni che esistono tra morte di Stefano e il sistema del potere. Mi sarei soffermato anche su quei fili inestricalili che uniscono corpo, sessualità e morte e che continuano ad agire nel nostro modello culturale. Tornano alla mente, così, le stimmate del Cristo, delle piaghe della vittima del sacrificio. Non ce l'ho fatta. Dopo aver guardato le foto di Stefano che la sua famiglia ha voluto che fossero "pubbliche", mi sono chiuso nel silenzio angoscioso.
Cosa siamo? Il gruppo ancora ricalca le strade di un inconsapevole che non ammette deroghe?. Ma non avevamo parlato, in Occidente, del cambiamento? Perchè l'infierire su Stefano, sul suo corpo da parte proprio di chi rappresenta le istituzioni? Ci domandiamo sgomenti chi abbia ucciso questo ragazzo di trentun anni fermato il 15 ottobre del 2010 per droga al Parco degli Acquedotti di Roma? Stefano muore il 22 ottobre all'Ospedale Sandro Pertini della capitale dopo essere passato per gli ambulatori del carcere di Regina Coeli e dell'Ospedale Fatebenefratelli senza la possibilità di essere visitato dai suoi parenti. Le foto che testimonano di ciò che è stato fatto del corpo del giovane fanno troppo male. Certo, in passato le foto documentavano anche la santità, il martirio della vittima prescelta dal gruppo per comunicare con la divinità. Ma quelle di Stefano hanno poco di "ideale", mancano di qualsiasi "profumo" o ardore passionale. E' un corpo con il volto tumefatto, un occhio rientrato, la mascella fratturata, la dentatura rovinata. Le istituzioni dicono che Stefano sia morto in carcere per una caduta. Arrestato dai carabiniere il 15 dicembre, trascorre la notte in caserma. L'indomani è al processo per direttissima. A questo punto credo che torni utile rileggere Sorvegliare e punire (1975) di Michel Foucault opera importante per capire i significati storici e culturali relativi alle punizioni e alle prigioni. Stefano picchiato in carcere? Che cos'è successo nei sotteranei dei tribunali? Stefano è stato pestato a Piazzale Clodio secondo quanto ci viene raccontato? Di, sicuro lo Stato deve rispondere ai familiari del ragazzo, alla sorella che mette in evidenza le contraddizioni, i silenzi. Stefano sa che sta morendo; la violenza verso di lui è incomprensibile e "feroce"; avrà ancora respiro quando chiede la Bibbia nel momento della solitudine estrema.
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