a cura di Nico Carlucci
In questi giorni alle Scuderie del Quirinale di Roma, fino al mese di gennaio del 2013, c'è una mostra dedicata a Vermeer. Siamo nell'Olanda del XVII sec, proprio nel periodo che vede l'Italia dedita al Barocco. Per reagire alla Riforma, bisogna tornare a meravigliare gli uomini, a creare un' arte dove l'artificio e l'arguzia diventano importantissimi. Roma, sì, la città dei papi che diventa la città barocca per antonomasia con i suoi Bernini e Borromini universali.
L' Olanda, invece, aveva visto la Riforma. E' qui che si afferma un modo di dipingere in cui gli interni e la vita del quotidiano diventano suoi straordinari. Vermeer apperteneva a questa parte dell'Europa così poco nobilitata da una storia dell'arte tradizionale. Dell'artista si conosce poco, si sa che venne battezzato il 31 ottobre 1632 nella chiesa riformata di Delft. Il padre era un protestante che si occupava della tessitura di seta e del commercio, ma anche di opere d'arte.
Vermeer si sposò con una cattolica e sembra che si sia convertito anche lui alla religione della moglie dando ai figli nomi di santi cattolici.
Applicò sulla tela il colore a punti piccoli e ravvicinati, tecnica nota come pontillé. Bene i colori vividi, "scientifici" che fanno delle nature morte delle vere nature morte.
Curiosi sono gli effetti "fuori fuoco". E ricordiamo anche il suo blue d'oltremare e l'unità atmosferica.Vermeer è un cielo terso, il diffondersi della luce degli interni attraverso finestre socchiuse, il gioco dei riflessi e delle trasparenze e...la controluce
In questi giorni alle Scuderie del Quirinale di Roma, fino al mese di gennaio del 2013, c'è una mostra dedicata a Vermeer. Siamo nell'Olanda del XVII sec, proprio nel periodo che vede l'Italia dedita al Barocco. Per reagire alla Riforma, bisogna tornare a meravigliare gli uomini, a creare un' arte dove l'artificio e l'arguzia diventano importantissimi. Roma, sì, la città dei papi che diventa la città barocca per antonomasia con i suoi Bernini e Borromini universali.
L' Olanda, invece, aveva visto la Riforma. E' qui che si afferma un modo di dipingere in cui gli interni e la vita del quotidiano diventano suoi straordinari. Vermeer apperteneva a questa parte dell'Europa così poco nobilitata da una storia dell'arte tradizionale. Dell'artista si conosce poco, si sa che venne battezzato il 31 ottobre 1632 nella chiesa riformata di Delft. Il padre era un protestante che si occupava della tessitura di seta e del commercio, ma anche di opere d'arte.
Vermeer si sposò con una cattolica e sembra che si sia convertito anche lui alla religione della moglie dando ai figli nomi di santi cattolici.
Applicò sulla tela il colore a punti piccoli e ravvicinati, tecnica nota come pontillé. Bene i colori vividi, "scientifici" che fanno delle nature morte delle vere nature morte.
Curiosi sono gli effetti "fuori fuoco". E ricordiamo anche il suo blue d'oltremare e l'unità atmosferica.Vermeer è un cielo terso, il diffondersi della luce degli interni attraverso finestre socchiuse, il gioco dei riflessi e delle trasparenze e...la controluce
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